PARLARE SOLO INGLESE NON BASTA PIU’

E’ VERO CHE L’INGLESE E’ SUFFICIENTE?

Affermare che la padronanza dell’inglese nel mondo del lavoro sia indispensabile è oramai scontato. Oggigiorno, la conoscenza almeno scolastica di questa lingua è richiesta per qualunque professione, anche quelle che apparentemente non hanno nulla a che fare con il commercio estero.

A maggior ragione, ai dipendenti di un’azienda che esporta, viene richiesta questa competenza sia in forma scritta che orale, in misura più o meno approfondita, a seconda del ruolo che essi ricoprono all’interna dell’azienda stessa.

Molto spesso, in una società globalizzata come la nostra, si sente dire: “Quando parli bene l’inglese “sei a posto”. Ma è davvero così?

MERCATI IPERCOMPETITIVI: I DETTAGLI FANNO LA DIFFERENZA

Nella mia personale esperienza, prima in qualità di impiegata commerciale estero e attualmente come area manager, mi rendo conto ogni giorno che l’inglese, seppur indispensabile, non è sufficiente.

Certo, ormai (quasi) tutti lo capiscono e molti sono in grado di parlarlo anche abbastanza fluentemente, ma in questo caso dobbiamo fare un ragionamento più fine. Nel mondo del lavoro di oggi, altamente competitivo, sono i dettagli a fare la differenza. Non basta saper fare quello che sanno fare tutti, per distinguersi dai competitors e fare in modo che la scelta del cliente ricada su di noi e sulla nostra azienda serve quel “qualcosa in più”. Questo ruolo può essere svolto, appunto, dalla padronanza di una specifica lingua straniera.

Immaginiamo di dover scegliere tra due rinomati ristoranti: entrambi servono dell’ottimo cibo, ma mentre in uno i camerieri sono cortesi e sorridenti, l’ambiente pulito e curato, le sedie comode, l’atmosfera accogliente, nell’altro il personale è scortese, il locale trasandato e si mangia su sgabelli traballanti. Dove preferiamo consumare la nostra cena?

Anche in ambito aziendale, a parità di qualità del prodotto, sarà proprio “il contorno” a guidare la scelta del cliente.

MERCATI TARGET E STRATEGIE

Quando un’azienda decide di puntare su determinati mercati, è fondamentale elaborare una strategia. Rivolgersi a un determinato mercato e padroneggiare la lingua del Paese di riferimento può svolgere un ruolo decisivo nella presenza di un’azienda in quell’area. Il cliente che ha la possibilità di parlare la propria lingua madre è sicuramente più a suo agio, più rilassato, e questo lo porta (spesso anche a livello di inconscio) ad avere un atteggiamento più aperto e positivo verso l’interlocutore.

Alla luce di queste argomentazioni, mi sento di sostenere fermamente che non sempre, per le aziende che si occupano di export, basta la conoscenza della lingua inglese. A mio avviso, l’utilizzo ad un buon livello delle lingue dei Paesi con cui si intrattengono rapporti commerciali rappresenta un fattore fondamentale quando si vuole avere una presenza significativa e duratura su di un mercato.

Arianna Reffo è area manager presso VLS Technologies , filtrazione e trattamento dei liquidi alimentari. Arianna, che parla inglese, tedesco e francese, è l’autrice di questo post.

Sul tema mercati target e strategie, ti invito a leggere il mio libro Esportare in 7 Mosse.

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